Stop allo smart working semplificato: nuova gestione da Aprile 2024
Lo smart working (o lavoro agile) è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare che è stata molto utilizzata durante la pandemia di Covid-19 permettendo la continuità del lavoro.
La normativa introdotta per far fronte all’emergenza epidemiologica da Covid-19, rappresentata dal Decreto – legge 19 maggio 2020 numero 34, ha previsto il diritto allo smart working per una serie di categorie lavorative (i dipendenti del settore privato con almeno un figlio under 14 e i lavoratori c.d. “fragili”). Trattandosi di una disciplina derogatoria rispetto alla legge sul lavoro agile, la stessa è stata prorogata più volte, sino ad arrivare alla scadenza da ultimo disposta dal Decreto Anticipi, il 31 marzo 2024.
A partire dal 1° aprile 2024, torneranno le regole ordinarie riguardo lo svolgimento dello smart working, escludendo la possibilità di accedervi in modo semplificato.
Fino al 31 marzo, infatti, sono attive le proroghe per i lavoratori fragili del settore privato. Ma, terminata la proroga, non ci sarà più la possibilità di attivare il lavoro agile in modalità semplificata, ovvero senza accordo tra datore di lavoro e dipendenti.
Da aprile, non basterà comunicare la modalità di lavoro in smart-working, ma dovranno essere presi dei precisi accordi individuali, che stabiliranno le modalità di svolgimento e tutti i dettagli. Nell’accordo individuale, stipulato tra datore di lavoro e dipendente, dovranno essere presenti:
– La tipologia di lavoro, fra determinato e indeterminato;
– Indicazioni specifiche, in caso di alternanza del lavoro in presenza e quello da casa;
– Indicazioni sul luogo in cui il lavoratore potrà svolgere la propria mansione;
– Regolamentazione del diritto alla disconnessione, previsto dalla legge italiana, che prevede lo svolgimento del lavoro da remoto in precise fasce orarie, garantendo il corretto riposo e l’alternanza tra lavoro e vita privata del dipendente;
– Informazioni sulla possibilità di accedere ai diritti sindacali, organizzazione dei lavori e altri dettagli utili, come la formazione.
Il datore di lavoro dovrà mettere al corrente il dipendente anche sugli strumenti da utilizzare per svolgere il lavoro da remoto, con le relative modalità di controllo, che devono essere chiare e conosciute dal dipendente.
A partire da aprile, se le aziende non stipuleranno un preciso accordo coi lavoratori in smart working potranno essere multate.
Il datore di lavoro dovrà procedere, entro cinque giorni dall’inizio della prestazione, alla comunicazione del lavoro agile sul portale Servizi Lavoro, seguendo la procedura. Nel caso di mancata comunicazione, si rischia una multa da 100 a 500 euro per ogni lavoratore.
Per approfondire gli argomenti trattati o per qualsiasi altra consulenza, lo Studio Rivelli rimane a vostra completa disposizione.


