“Sicurezza sul lavoro”: RSPP disattento e incompetente?
Sei sicuro di essere sicuro?
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
Chi vi segue la sicurezza sul lavoro è una persona affidabile? Vorreste avere 15 consulenti senior esperti nei diversi e vati settori dell’igiene e della sicurezza sul lavoro al costo di uno?
Durante l’emergenza #COVID tantissime aziende, anche strutturate e di alto livello, che vedevano «quelli della legge 626» come una tassa da pagare, e non come una risorsa da sfruttare per far crescere la propria impresa, hanno visto sparire nel nulla il loro RSPP e si sono resi conto di aver gettato tempo e denaro per tanti anni.
Il Responsabile del servizio di prevenzione e protezione è la persona designata dal datore di lavoro in possesso delle capacità e dei requisiti professionali per espletare il servizio stesso. Può essere lo stesso datore di lavoro, se adeguatamente formato, o un consulente esterno accreditato.
In particolare, la figura del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione provvede tra l’altro:
- all’individuazione dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi e delle misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro
- all’elaborazione delle misure preventive e protettive e alle procedure di sicurezza
- alla predisposizione dei programmi di informazione e formazione dei lavoratori
Studio Rivelli Consulting S.r.l. di fronte ad un rischio «nuovo», così devastante per le organizzazioni, non si è tirata indietro ed ha raccolto i frutti di tanti anni di anonimato: di norma il referente di un’azienda del Responsabile del SPP è un dipendente con un ruolo marginale nell’organizzazione.
Durante l’emergenza COVID abbiamo studiato h24 e siamo diventati il primo punto di riferimento di Imprenditori, Direttori Generali ed Amministratori Delegati che oggi ci riconoscono un ruolo ben preciso!
Non farti cogliere impreparato, contatta i nostri tecnici oggi stesso.
All’interno di una qualsiasi popolazione aziendale le persone si dividono in n°2 categorie: ci sono infatti coloro che temono il contagio, e coloro che pensano che sia un problema che non li riguarda. A prescindere dalle posizioni individuali l’obiettivo di ogni azienda dovrebbe essere quello di rappresentare ai propri dipendenti che l’ambiente in cui si trovano ad operare è un “ambiente protetto” dal rischio! Per conseguire tale obiettivo si dovrà puntare innanzitutto sulla sensibilizzazione dei lavoratori, facendo comprendere loro che rispettare le regole è innanzitutto una questione di rispetto dovuto a chiunque e da chiunque. Si dovrà aiutare sia chi è troppo timoroso, affinché trovi una certa serenità sul luogo di lavoro, sia chi non percepisce il rischio affinché comprenda che il rispetto delle regole è un atto dovuto. Essere pronti perché una malaugurata impennata dell’epidemia non ci trovi impreparati!
CLAUDIO RIVELLI


