Rischio Radon: Nuove normative
e strategie per un Ambiente di Lavoro Sicuro
Il benessere e la sicurezza dei lavoratori sono priorità irrinunciabili per qualsiasi azienda. In questo contesto, la consapevolezza e la gestione dei rischi derivanti da agenti ambientali nocivi sono essenziali. Uno di questi è il Radon, un gas radioattivo naturale che può penetrare negli edifici e rappresentare una minaccia per la salute dei dipendenti.
Il radon, un gas invisibile e inodore, è un sottoprodotto naturale del decadimento radioattivo di elementi presenti nel suolo, nell’acqua e nei materiali da costruzione. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il Radon è la seconda causa più comune di cancro ai polmoni dopo il fumo di tabacco, causando circa 21.000 morti ogni anno negli Stati Uniti e 100.000 in Europa..
In Europa infatti, la direttiva Euratom 2013/59/Euratom stabilisce che gli Stati membri devono adottare misure per proteggere la popolazione e i lavoratori dai rischi derivanti dall’esposizione.
Il Datore di lavoro nell’ambito della valutazione di tutti i rischi prevista dal D.lgs. 81/2008 deve procedere alla valutazione del rischio di esposizione al gas Radon attraverso la misurazione della concentrazione media annua nei LOCALI SOTTERRANEI definiti come “locali o ambienti con almeno tre pareti interamente sotto il piano di campagna, indipendentemente dal fatto che queste siano a diretto contatto con il terreno circostante o meno”.
Alcune Regioni hanno esteso l’obbligo anche a locali situati al piano terra (es. Campania).
Allo scopo di procedere con efficacia nella mitigazione del rischio di esposizione al gas Radon, Il legislatore con DPCM del 11 gennaio 2024 ha adottato il Piano Nazionale d’Azione per il radon per il periodo 2023-2032.
Il Piano si basa sul principio di ottimizzazione, cercando di mantenere l’esposizione al radon al livello più basso ragionevolmente possibile, indicando strategie, criteri e modalità di intervento per prevenire e ridurre i rischi associati al radon nelle abitazioni, negli edifici pubblici e nei luoghi di lavoro.
All’interno dell’Appendice all’Azione 1.3 del DPCM vengono individuate specifiche tipologie di luoghi di lavoro oggetto dell’obbligo di misurazione.
Premesso che il decreto legislativo 31 luglio 2020, n.101, all’articolo 16, comma 1, lettera a) indica i luoghi di lavoro sotterranei oggetto dell’obbligo di misurazione, il piano Radon 2023-2032 ha indicato quali ambienti di lavoro sono esclusi dai campionamenti.
I locali che sono stati esclusi dal monitoraggio del Radon sono:
- locali con fattore di occupazione inferiore alle 100 ore/anno;
- locali adibiti a spogliatoio,
- bagni;
- vani tecnici;
- sottoscala;
- corridoi;
- locali di servizio.
Sono previste, infine, specifiche sanzioni (D.lgs 101/2020) nel caso in cui il Datore di lavoro non effettua le misurazioni nelle modalità ed entro le scadenze indicate che può essere punito con l’arresto da 1 a 6 mesi o con l’ammenda che può andare da 2.000€ a 15.000€.
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Lo staff di Studio Rivelli Consulting
Articoli esterni utili
- “Radon and Lung Cancer“ – Un articolo pubblicato sul sito web del National Cancer Institute che fornisce una panoramica approfondita sul legame tra Radon e cancro ai polmoni, basato su ricerche scientifiche e dati epidemiologici.
- “European Directive Euratom 2013/59/Euratom“ – Un documento ufficiale o un articolo che spiega le disposizioni della direttiva Euratom relativa alla protezione dalle radiazioni ionizzanti, inclusa l’esposizione al Radon, e le misure che gli Stati membri devono adottare per conformarsi alla direttiva.
- “Radon and Lung Cancer Risk: A Joint Analysis of 13 European Case-Control Studies“ – Un articolo scientifico pubblicato su una rivista accademica che riassume i risultati di una ricerca multicentrica condotta in Europa sull’associazione tra Radon e rischio di cancro ai polmoni, offrendo dati e analisi approfondite.